e darti aviso gli era necessario?
Non potev’ei, senz’altro, verso Napoli
pigliar la volta? Fazio.Certo, ch’i’ t’ho obbligo
de’ tua conforti; ma non è possibile,
per questo, ch’i’ non tema. Noferi.Dir non possoti
altro. Ma lasciam questo. I’ vo’ la causa
dirti del mio venir cosí sollecito
a ritrovarti a casa. I* vogl’intendere
da te ch’animo è ’l tuo: se tu deliberi
dar donna al tuo fígliuol. Fazio.Di che domandi?
ch’è ancora un fanciul, ch’a punto quindici
di son ch’entrò ne’ ventanni, e non credo
ch’ei sappia ancor come sia fatta femina? Noferi.Tu l’erri, Fazio. Oggi, e’ nostri giovani
son prima tristi che grandi. Né muovomi
a dirti questa cosa senza causa.
Basta ch’i’ so che vuol moglie. Fazio.Io desidero
saper da te quel che ne sai e quel che ti
muove a questo. Noferi.Tel dirò. Per Risobolo
sensale ed altri, m’ha fatto richiedere
che io gli dia per moglie quella giovane
ch’i’ tengo in casa; che forse debbe esserne
innamorato. Fazio.Che mi di’ tu, Noferi? Noferi.La sta cosi. Fazio.I’, per me, mi strabilio:
per ciò ch’i’ mi pensava ch’agli studi
solo attendessi e non dietro alle femine. Noferi.Noi biasimar, che si porta benissimo
a domandarla in sposa. Fazio.Dimmi, Noferi: