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16 l’amor costante


Messer Ligdonio. Ah! ah! ah! Crederia essa ca non ce ne fosse la parte soia? Ma l’aggio detto per una manera de parlare, per mostrane ca, da solo a solo, non faraggio mai lo granne con ti eco.

Panzana. Poi che noi siam dunque qui tra noi, messer Ligdonio, di grazia, ditemi: qual è quella che vi piace di quelle donne ch’erono iersera in casa di maestro Guicciardo?

Messer Ligdonio. Quisto è no gran secreto. Te lo voglio dicere. Vede de tener la lingua in bocca.

Panzana. Non la sputarò; non dubitate.

Messer Ligdonio. Io voglio che sappi, per scoprirte meglio l’animo mio, che lo maggior pensiero ch’aggia avuto tutto lo tempo della vita mia non è stato mai amore, conio te piensi, ma è stato solo uno desiderio grandissimo di aver da spennere.

Panzana. Tanto è stato el mio. Odi che coglionaria!

Messer Ligdonio. E te iuro che, per arricchire, non me saria curato de farmi prete e di pigliar mogliere a uno medesimo tempo, pur che fussero venuti denari freschi. Ma, perché sappi la veritá, aggio pensato di pigliar per moglie questa Margarita de maestro Guicciardo. Lo patre non n’ha autra e è ereda sola di tutte le sue ricchezze. Lo fatto sta che se ne contentin essi. Ma spero che sí, perché lo maggior amico che aggia al mondo quisto maestro Guicciardo è quel Guglielmo da Villafranca lo quale, da poi che vinne di Spagna forenzuto e che ha accatato quella possessione vicina alle meie, sempre è stato mio. Io l’aggio parlato stamattina e dettole la cosa. E m’ha impromesso di parlarne oggi con maestro Guicciardo; e pienza di fare quarche frutto. E lo creo: perché, ancora che non sea ricco, manco son povero; e son gentiluomo del seggio di Capuana, stimato; e de virtude non bisogna dicerete. Giá aggio comenzato a fare l’amor con essa perché saria buono che si comenzasse ad innamorare de me.

Panzana. Oh buonissima resoluzione! oh bellissimo trovato! Per arricchire, pigliar moglie, ah?

Messer Ligdonio. E, per farla chiú enamorare, le mannaraggio quarche letera d’amore e la faraggio scrivere a maestro