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atto quarto 179

di pietra sto duro. E, insomma, l’animo non mi patisce che io discorra se è ben o no levarsi da si fatta impresa. Ma ho chi continuamente nel cuor mi dice che io non posso né debbo mancar d’amar chi mi ama si caldamente.

Marcantonio. Figliuol mio, io t’ho gran compassione perché ho provat’anch’io che cosa è l’essere innamorato. Niente di manco e’ mi parebbe mancare dell’offizio del padre s’io non ti dicessi in questo il parer mio e dell’universale; perché e’ non è nessuno, per scellerato che sia, a chi non dispiaccia l’usar con le monache. Lasciamo star la religione. E’ par che gli omini lo faccino per voler essere da piú degli altri; e questo dispiace a ognuno, perché non è cosa che facci piú odiar gli uomini che quando e’ cercano per qualche cosa particulare farsi differenti dagli altri. Oltre a che, della relligione non si debbe però far si poca stima ch’ei non ci s’abbia aver rispetto: e, se non per conto tuo, per conto di quelli che veggiono; perché quelli che son tenuti empi dallo universale sono odiati, si che, quando questa cosa non facessi mai altro effetto tristo che l’essere odiato, li uomini se n’arebbono a guardare. Non ti dico niente che s’ingiuria chi v’ha le sorelle, chi v’ha le figliuole; portasi mille pericoli nel montar scale di corda, segare ferrate, salir muri a secco: cose da farle per guadagnar onore e gloria, e non un si breve sollazzo che si tira dreto si lunga penitenzia. Però, figliuol mio, muta questo tuo amore in uno piú ragionevole del quale tu possa sperare il desiderato fine: perché, grazia di Dio, e’ non è figliuola a Lucca la quale i suoi non te la dieno quando ti disponga a volerla per moglie; ed è oggimai tempo che ne tolga acciò ch’io ne possa veder qualche nipotino. E non mi dá noia la dote. A me basta che la ti piaccia e sia dabbene. E, a questo modo, farai contento te e me a un tratto.

Erminio. Contento non sarò io mai s’io non ho Fiammetta mia. Vi dico ben che le vostre parole hanno tanta forza che le mi fanno pensare a quello che da me mai arei pensato. Pur mi par impossibile il dispormi a quel ch’io so di non potere. Ma vi prometto e vi giuro, per quella riverenzia e amore che