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176 l’aridosia


Lucido. Forse li ritroverete. Ma voi dicevate di non aver un soldo, ed ora dite di aver perso due mila ducati?

Aridosio. Tu te ne fai beffe, sciagurato?

Lucido. Non me ne fo mica beffe. / Aridosio. O perché non piangi tu?

Lucido. Perch’io ho speranza che gli abbiate a ritrovare.

Aridosio. Dio lo volessi, a donar t’avess’io ciò che io ho indosso!

Lucido. Venite adesso a mangiare. Poi li farete bandire, dire in pergamo, all’altare. Li ritroverete in ogni modo.

Aridosio. Io ho voglia a punto di mangiare! E’ bisogna o ch’io muoia o ch’io li ritrovi.

Lucido. Leviamci di qui, dove voi non ne cercate e non desinate.

Aridosio. E dove vuoi tu ch’io vadia? Andar fine agli Anziani....

Lucido. Buono!

Aridosio. ... a far pigliare ognuno?

Lucido. Meglio! Qualche modo troverem noi; non dubitate. Ma andiamcene, che qui noi non facciam niente.

Aridosio. E, se qualcun qui l’avessi tolta, non gli troverrò mai. E’ c’è di molti ladri in fra costoro.

Lucido. Non dubitate di questo. Io li conosco tutti.

Aridosio. Eimè, ch’io non posso spiccare l’un pie dall’altro! Oimè, la mia borsa!

Lucido. Eh! Voi l’avete e volete la baia del fatto mio.

Aridosio. Si; vota! si; vota! Oh borsa mia! Tu eri pur giá piena.

Lucido. Se voi non sollecitate piú il passo, noi sarem qui doman da sera.

Aridosio. La borsa, in malora, non mi lascia....

Lucido. Tu di’ il vero, che l’è troppo lunga e troppo pesante.

Aridosio. Lucido, aiutami, ch’io non mi reggo ritto.

Lucido. Voi siate a questo modo digiuno!

Aridosio. Io dico che gli è la borsa. Oh borsa mia! oh borsa mia! oimè!