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atto quarto | 99 |
Todesco. Troppo supportar tu’ superbia.
Secondo fratello. Andiamo un poco in altro luogo e parlami di cotesta maniera.
Spagnuolo. Pese al cielo se io, legado, no quiero venir con esto vantadore al campo.
Todesco. Tutte star parole. Io mazzarme de mano mia, se non fo star stil com’olio, se aver tutti en torn.
Capitano. Muy grandes corazones teneis. Mucho oviera de pesar en ver la muerte en alguno de vos.
Messer Giannino. Dch signor capitano! Lassateci dar la penitenzia a questi arroganti di tanta superbia.
Lattanzio. Se non fussemo alla presenzia del signor capitano, voi non fareste tante parole.
Vergilio. Ah Dio! Mi struggo di rabbia.
Capitano. Todos, por Dios, seys coragiosos, que no veo vantaio en alcun de vos en esto abbattimento que haveis hecho.
Todesco. Sai perché non star tra noi vantagge?
Capitano. Por que? Dezis.
Todesco. Io non usar tal arme; non saper tener brochiero in man.
Secondo fratello. Anzi, che, s’alcuno si dee doler dell’armi, ci possiamo doler noi.
Capitano. Por que manera?
Secondo fratello. Perché, in Spagna, come quelli c’han timor della vita, per sicurtá usano brochieri o targhe.
Capitano. Assi veo que en Italia tam bien esto es mucho vuestro portamiento. Dexais andar á estos puntos. Con todas las armas, bueno es aquel que es noble en corazon. Mas, de gracia, por vuestra merced, dexais las armas y, corno entre hermanos, entre vos se haga paz.
Messer Giannino. Quando venga da loro il ritirarsi indrieto e sia libera la giovene, saremo contenti.
Lattanzio. Che direbbe questo altiero, se ci avesse vinti?
che parla cosí superbamente.
Spagnuolo. Spero hazer en manera que direis: — Por gracia, tomais la giovene. —