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nota 403

manco paresse straniera»1. Il quale italianizzamento dello spagnuolo, oltre che giovare a render piú intelligibile il discorso, era anche naturalmente suggerito dalla realtá; come possiam rilevare dalla seguente preziosa testimonianza del Bandello: «E queste parole ella disse mezze spagnuole e mezze italiane, parlando come costumano gli oltramontani quando vogliono parlar italiano»2. Ciò spiega, non pur le oscillazioni ortografiche di cui ho discorso fin ora, ma anche la presenza di scorrette forme grammaticali; che sarebbe, evidentemente, errore il voler correggere. Insomma, per questa parte, io ho creduto di dovere essere, quanto piú mi fosse possibile, conservatore: conservatore, dico, dell’anarchia.

Ciò non di meno, qualche modificazione o correzione è stata pur necessaria. Non potevano, per es., nella scena 3 dell’atto 11 degl’Ingannati rimanere un «lamas hermosas mozas» e un «ellacca ob alcatieta» che sono stati rispettivamente ridotti a «la mas hermosa moza» e «vellacca alcahueta». E cosi, nell’uso degli accenti e del «h» iniziale, se ho rispettato di regola le antiche stampe da me poste a fondamento di questa nuova edizione, e se ho scritto indifferentemente «a» e «a», «hacer» e «acer» ecc., me ne son però allontanato ogni qual volta la mancanza dell’accento o del «h» potesse ingenerare confusioni ed equivoci. Per es., un «alla» o un «alti», che sembrano preposizioni articolate italiane mentre sono avverbi spagnuoli, ho creduto bene di accentarli («alla, alti»); un «resucitare» o un «andare» o un «ire», che possono prendersi per infiniti mentre non sono che la prima persona singolare del futuro, li ho pure accentati («resucitare, andare, iré») e ho fatto precedere dal «h» un «e» che, invece d’essere la nostra congiunzione copulativa, sia la prima persona singolare del presente indicativo del verbo spagnuolo «haber» («he»); e altre simili modificazioni ho introdotte quando mi sia parso opportuno. Ma ciò non infirma punto il general criterio di conservazione al quale, come piú sopra dissi, mi sono, nel maggior numero dei casi, rigorosamente attenuto.

  1. Annotazioni di M. Alessandro PiccoLomini, nel Libro della Poetica d’Aristotele; con la traduttione del medesimo Libro, iti Lingua Volgare. Con privilegio. In Vinegia, presso Giovanni Guarisco, e Compagni in fine l’anno: m.d.lxxv, p. 29.
  2. Le novelle a cura di G. Brognoligo, i (Bari, Laterza, 1910), 242 (nov. 1, .16)