Or vorrei che passasse per la strada
qualche bel giovanetto; che son certa
che, cosí vecchia, gli anderei a gusto.
Oro sopran, quante son le macagne
e’ difetti che copri! quanti i visi,
che forse senza te parrian di fango,
che gli fai risplendenti e pien di grazia!
Specchiati in me, che in alcun tempo bella
giá mai non fui, ed or, che son pur vecchia,
risplendo giá com’un bacin forbito.
Di questo aspetto è ’l sol; questo le stelle
mostra si chiare; e questo è qui fra noi
padron di quanto il sol girando vede.
Questo dá tutti i ben, tutti i piaceri,
tutti i contenti; e, fuor di questo, è nulla
che a noi sia a grado. E di qui tutti i mali,
tutte le sceleraggini ed inganni,
i furti, le rapine e gli omicidii,
le iniquitá, gli stupri, i sacrilegi,
l’invidie e gli odii e quanto ha di piggiore
la nostra vita in sé pullula e nasce
Per questo al padre e la madre e’i parenti
vegnam nemici; ed occidiamo i figli;
e, per vii pregio, vendiam l’alma spesso.
Questo è stato tenuto iddio, gran tempo,
ed adorato, come è ancora il sole
e la luna e le stelle in certe parti.
E questo è tutto per la sua bellezza:
onde nasce si fatta gelosia
che gli uomini, talora, a poco a poco
rodendo, mena a vergognose morti.
Questo può tutto; e di qui ciò ch’è al mondo
è governato a’ suoi debiti fini.
Tanto mi piaccio di si bella cosa
ch’io dubito che alfin (come quell’altro)
di me, senza specchiarmi, mi innamori.