onde mi entrò paura; e m’appiattai
e poi venni correndo in fin qua giú,
che non mi son fermato. Fileno Se non fosse
per non far qui romor, ti caverei
quell’arme tutte e ti concerei in modo
che ti ricorderesti, manigoldo,
sempre di questa sera. Timaro Orsú! Sta’ fermo;
lasciami star. Lo saperá il padron, vch!
Eccolo. Fileno Corri lá! Tien quella scala.
Buon prò ti faccia. Crisaulo Pian! Senza romore.
Timaro, va’, corri ora e trova Artemona.
Dalle questa collana; e sappia dirle
ch’io glie la mando perché da lei intenda
almen parte di mia sorte felice
a cui si truova esser stata presente.
Chi è piú contento al mondo? Fileno È ben passata.
Saranno pur finiti tanti pianti.
Sempre ho sperato; ch’io sapeva bene
quanto possa in noi l’oro che le porte
che fosser di diamante rompe e spezza.
Pensa che ci può il cor d’una donzella!
Con questo ci ha insegnato vincer Giove
la castitá e l’onor, se fosse in carne.
Di’ : come andò? Crisaulo Dch! non mi molestare,
che di dolcezza il cor mi si diparte.
Poi, un’altra volta.