Timaro Cianciatore!
Di’ pur, ch’è l’arte tua. Ecco Crisaulo
che torna anch’egli a casa. Pilastrino Ci ha veduti.
Andiara da lui, che aspetta. Crisaulo . Ben venuto. Pilastrino Ben ti venga, poi e’ hai per me mandato
perché merendi teco. Crisaulo Ascolta, prima,
quello che t’ho da dir: poi, se vorrai,
potrai mangiare. Pilastrino Oh! Se bevessi prima,
t’ascolterei pur troppo volentieri
e con pazienza. Crisaulo Orsú! Non mei far dire
duo volte o tre. Pilastrino Di’ presto quel che vuoi. Crisaulo Tu ti sei governato in un tal modo
di quel tuo tradimento che potresti
essern’ancor pentito; e giá, fin ora,
/ saresti forse in man de la giustizia,
se non fosse che t’hanno riguardato
, sol per mio amore. Or lascia andar le ciance
e fa’ che la sua robba torni a casa.
Altrimenti ti dico che ’l maggiore
nimico ch’abbi a aver voglio esser io.
Ma non penso che manchi. Pilastrino Hai detto assai:
ma non t’intendo. Crisaulo Ti farò sturare
gli orecchi, per mia fé. Dico che ornai
le tuoi ghiottonarie sono scoperte
e che, se tu non rendi a Girifalco
la robba sua, ti vo’ far pigliar io
e darti a l’auditore. Pilastrino Oimè meschino!