la fava. Non mi batter piú la porta.
Debbi essere ubbriaco. Timaro Apri qui, fiera!
Ti taglierò un’orecchia. Pilastrino Questa volta,
voglio che tenga di mula di medico
cosi come sei bravo. Timaro Quello è desso;
è Pilastrin. Parti che ha scelto l’ora
di andare al letto? Mi bisogna averlo
con le buone. Odi, o Pilastrin: ti prego;
fatti fuori. Pilastrino Tu m’hai rotto la testa. Timaro Ascoltami. Crisaulo... Pilastrino Io non vi sono. Timaro ...ora t’aspetta a far colazion seco
e ti vorria parlar. Pilastrino Si, si: è Timaro.
Non t’aveva pur anco cognosciuto.
Eccomi a te. Timaro Credo che, questa volta,
ti parrá forse amara. Pilastrino Andiam pur via. Timaro Che cosa è di te tanto? Non possiamo
giá piú vederti. Pilastrino Queste ghiottoncelle
m’han cavato ’l cervel de la memoria
in modo ch’io non posso piú, senz’esse,
vivere un’ora. Timaro E che! Sei innamorato?
Di’ il vero. Pilastrino Se sapessi come m’hanno
concio! Non posso piú mangiare o bere,
quand’io dormo; o dormir né chiuder occhi,
mentre ch’io beo, se prima non è vóto
il fiasco. E sento spesso tante pene