porge se no piacere; e dentro ai petti
non mette fuochi o fiamme; anzi, egli stesso
le vuol soffrir, per non le dare a noi.
Cosí le morti, i martiri e i dolori,
per dar vita a noi altri, egli sopporta:
onde, s’io l’amo! Artemona Non dir piú: t’ho inteso, u
Il tuo amore è ’l boccale. Pilastrino Tu l’hai detto:
con la minestra e la carne e la torta
e tutti gli animai, gli uccelli e pesci
e ancor con tutte le manifatture
de l’arte di cucina. Parti ch’abbia
perduto il senno, come soglion gli altri
innamorati? Artemona Tu sei troppo savio.
Ne son teco, di questo. A dire il vero,
io truovo un gran piacere nel mangiare
e nel ber ben. Pilastrino Perché tu hai cervello.
Uno ignorante non sappria parlarne.
Questo è l’amor divino che i dottori
dicon ch ’è cosí santo.
lRTEMONA. Di’, di grazia:
che, se fosse cosi, vorrei provare
a fargli qualche voto.
LASTRiNO. Vorrei dirti
prima l’antica sua genealogia.
Ma saria cosa lunga.
lRTEMONA. E come è fatto?
di cera?
LASTRiNO. Non ne vidi mai ritratto:
come intraviene ancor di molti idii
che fanno il grande e non si mostran mai
in forma alcuna. Ma, se noi vogliamo
far giudizio di lui come si debbe,