Lucia Ora, per l’avenire,
forse li sarò manco. Fronesia Oh! Mi facesti
il gran dispetto, ier, quando gridasti
con quella vecchia che trovasti meco:
non per altro se non che son poi genti
c’han pratiche infinite e dicon sempre
de’ fatti d’altri; e d’una cosa tale
si laverá la bocca in mille luoghi.
Ed a te non stan ben si fatti nomi,
perché sai quel che importa: tanto piú,
avendoti ora forse a maritare
ad altri che a Filocrate. Lucia E chi è quella?
Ha la cattiva cera. Fronesia Non guardare
a quello: che, se poi la cognoscessi,
avresti caro che ti fosse amica;
che ha poche pari. Lucia E in che? Fronesia Prima, ella cuce
e fa de le suoi man quello che vuole.
Fa poi profumi rari e d’ogni sorte
acque e belletti. Ed ha mille secreti
che vagliono a l’amore; che, se avessi,
inanzi questo, auto la sua pratica,
ti avria saputo dir se pure in vero
questi t’amava. Ed io, per questo solo,
desiderava che pigliassi seco
pratica, perché poi potresti avere
da lei quel che volessi. Ma sei donna
troppo di tuo cervello. Lucia Me ne incresce,
a fé, d’averlo fatto; ma non puoti
lasciarla dir, quando la vidi entrare
in certe ciance.