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224 | i tre tiranni |
me n’andrei seco. E di tutta la casa
sarei donna e madonna; e con alcuno
di quei bei giovanotti servitori
mi starei qualche volta a sollazzare;
e cosí lieta sguazzerei il mondo.
A la croce di Dio, che è ben pensata!
Diman voglio trovar la vecchia e seco
consigliarmi di questo; e che pensiamo
qualche malizia nuova.
SCENA V
Artemona, trovato Crisaulo, li narra quello che è seguito de la sua imbasciata e lo lascia mentre egli si lamenta d’Amore: in che poij forte crescendo, preso da uno accidente di cuore, si vien meno; e, per una orazione di Fileno suo servo fedele, ritorna.
Artemona, Crisaulo, Fileno.
Artemona Io non pensava
piú di trovarti.
Crisaulo Eccomi qui. Che nuove?
Artemona Cattive e dolorose.
Crisaulo Aimè! Son morto.
Contami il tutto.
Artemona Eh! Non cosí cattive
che nochin con effetto, che vedrai
che te la vo’ domar; ma, per adesso,
si mostra aspretta.
Crisaulo Sará tanto, al fine,
ch’io ne morrò. Dimmi come è passata,
di punto in punto.
Artemona Oggi vi sono stata:
e la fante mi la ha fatto parlare,
sotto quelle camicie; ed io da lunge
mi mossi per ordir la buona tela.
Ma costei se n’accorse nel principio: