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222 i tre tiranni

          Girifalco Io non potrei,
          maestro, ringraziarti a la metá
          di quel che...
          Listagiro Lascia andare or le parole.
          Ringrazia il cielo che ci ha fatti degni
          di tanta sua virtú.
          Pilastrino Studia la cena.
          Girifalco Non furia, Pilastrino, perché Orgilla
          mal può sola conciar tante vivande
          quanto comprasti.
          Pilastrino Avresti da allegrarti
          e tenerti felice, che ho prò visto
          robba a bastanza: ch’io ti so dir certo
          che t’avremmo mangiato almanco mezza
          cotesta tua giubbessa in su le spalle
          e da mano e nel petto; che sarebbe
          com’un presciutto appunto.
          Listagiro Oh! co! co! co!
          Tu mi farai crepare. E la berretta?
          Non n’hai fatto menzion. Che par caduta
          nel catin de la morca di dogana
          e sarebbe bastante a cento frati
          de l’Osservanza a condire un minuto
          di duo caldaie.
          Pilastrino Quel si ci intendeva.

SCENA IV

Artemona, parlando da sé, mostra di aver parlato a Lucia ed aver ricevuto da lei villania; e, in questo, truova Fronesia che cercava di Filocrate. E, partitesi l’una da l’altra, Fronesia si pensa di non cercar piú Filocrate ma fare, in favor di Crisaulo, uno inganno a Lucia.

Artemona, Fronesia.

          Artemona Che farai, vecchia? Vuoi dare a Crisaulo
          questa cattiva nuova? Io veggio certo
          che non si fa per te. Gliel dirò pure;