che non posson far mal, perché quei calli
vengono appunto duri coni ’un ’unghia
d’un cavallo e, se ben v’entrano i chiodi,
non si posson sentir. Girifalco Dio me ne guardi!
Che vo’ inanzi morir dieci anni prima
che venire a cotesto; che, in un giorno,
mi romperian le calze e gli scappini:
e forse mi domano. Listagiro A questo, allora,
in qualche modo provederem noi.
La tua vita sará lieta e felice,
benché, per il passato, l’abbi avuta
alquanto travagliata; che sei stato
uomo di grande ingegno e penso ch’abbi
fatto gran robba. Girifalco Eh! cotesto, non molto:
che sempre mai si spende e poi ’l guadagno
non risponde a un gran pezzo. Listagiro E poi tu spendi
liberalmente, che sei uomo largo. Pilastrino Si, tanto! nel forame. Listagiro Ancor non penso
ch’abbi figliuoli; ma, in fra poco tempo,
ti se n’aspetta (per quello che mostrano
quelle linee che vedi in fra quei monti
che fan duo stelle) duo maschi a la fila,
perché si fa la congiunzion di Giove
ne la casa di Venus. E di questo
allegrati perché, per via di madre,
nasceran di bellissima progenie.
Al nascimento lor, che non c’è forse
mille anni, ti dirò de la lor vita
cose grandi. E, se questo non ti fosse
destinato dal ciel, giudicherei
che tu venissi, un tratto, ne la Chiesa