quel che fo d’un pidocchio. Oh! ah! ca! ca!
Che sará poi? Pilastrino Del tuo resto, s’io posso. Girifalco Ghiottoncella, che m’hai cavato il fiato!
Ma ti voglio cavare a te de gli occhi
quel riso e quelle frasche. Pilastrino E però è buono
che sia venuto qui questo mio amico;
perch’è persona che ti saprá dire
la cosa come sta e forse trarti
d’ogni tuo affanno. Girifalco E che induggiamo, adunque? Pilastrino Non si può far, di giorno. Poi, istasera,
dipoi cena, potrem mettervi mano
e far qualcosa buona. E, perché veda
ora qualcosa, mostrali la mano.
Guarda, maestro Abraham. Listagiro Per contentarvi. Girifalco Ecco. Guarda, maestro, se a’ tuoi giorni
vedesti man si bella e dilicata,
colorita e ben fatta. Listagiro Bella, bella,
se Dio mi guardi. Tu non debbi molto
curarla con saponi ed acqua fresca,
per ordinario. Girifalco Si, quando è l’estate. Listagiro E ’l verno? Girifalco Manenò, che allor mi lavo
sol con la calda. Listagiro Ho veduto a la prima.
Oh bella vita! oh bei monti! oh begli anguli!
oh che bei segni! oh! gran particolari
v’è da vedere! Io, per me, mai non vidi
la piú felice man. Guarda, messere.
Non voglio far come che soglion certi
che dicon mille cose, poi fra tutte