amando e di giá tanti spesi giorni
ne’ tuoi servigi render qualche cambio,
mostrami tutto in questo; e fammi grazia
d’una parola. Fronesia Ve’ che bella predica!
Cosa appunto da lui, oh! far l’amore
a una pignata e voler convertirla
con si belle parole! Filocrate Aimè! che in vano
prego un sasso, una tigre e mi querelo.
Altronde porti i miei lamenti il vento;
ch’io mi risolvo al tutto di cangiarmi
di sentimento, poi che piace al cielo.
La prima non è giá, ma ben fia forse
l’ultima. Si, che ancor ne piangerai! Fronesia Oh! Sta’, che si scorruccia. Voglio andare,
ch’io creperei. Tratterrò in tanto Lucia,
che non venisse a sorte a la fenestra
e guastasse la torta. Oh! co! co! co! Filocrate Abbi speranza in donne! abbi in lor fede!
credeli il paternostro! Ahi reo costume!
Chi tanto ha posto in voi di falso e vano?
tanto di crudo, iniquo, acerbo ed empio?
Chi vi ci fa suggetti£,Ma che! Forse
la sorte mia, perché non peni sempre,
sempre non mi ritrovi in quello errore
in che ora sono e perché n’esca un tratto,
si mi governa. Assai mi fia acquistato,
questa sera, d’aver l’empia natura
cognosciuto di voi. Prometto a Dio,
per l’avenir, come foco e veleno
e mortai peste, di fuggirvi sempre.^.
Troppo era lieto de la mia fortuna
che, sovr’ogni altra cosa desiata,
ti m’avea dato. Ma cognosco or chiaro
che tutto era a la mia futura vita