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atto quinto | 161 |
Rufino. Me chiamo Rufino. E camina, se vói, che l’è tardo!
Malfatto. Oh Ruffiano! Aspetta un poco.
Rufino. Non posso, che ho da fare.
Malfatto. Va’ pur, adunque, ch’io verrò bene, si. Oh venga el cancaro! M’è uscito un pie della scarpa e non lo posso trovare. Alla fé, che voglio buttare via quest’altra ancora per dispetto. E, voi altri, bona notte e bon anno, ch? perché è corsa la festa, è fatto lo palio. Scuppiate tutti li piedi e le mani per allegrezza. Addio, addio.