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li elementi costitutivi di linguaggi e stili differenti e di riconoscere i caratteri distintivi delle varie scuole.
Giunto al termine del suo percorso di studi ed esercitatosi nel tempo a verbalizzare oralmente e per scritto il suo pensiero, lo studente e’ in grado di realizzare ricerche ed elaborati anche multimediali, fondati su analisi critiche e corredati da adeguati apparati bibliografici e videografici.
OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
SECONDO BIENNIO
All’inizio del secondo biennio per introdurre lo studente ai rudimenti metodologici e storiografici inerenti la disciplina e’ importante privilegiare un taglio per temi e problematiche svincolato da un rigido impianto cronologico. L’attenzione è posta prevalentemente sui fenomeni coreici in quanto espressione delle varie culture e sul corretto uso da parte degli studenti della terminologia specifica, avviando contestualmente alla conoscenza degli strumenti primari della ricerca bibliografica e videografica in campo coreutico.
Fra i temi affrontati hanno risalto le problematiche relative alla conservazione e alla trasmissione del patrimonio coreutico, con particolare riferimento alle forme della danza tradizionale in Italia e alle occasioni e funzioni della danza nelle varie culture, offrendo al contempo nozioni basilari di Etnocoreologia.
Il profilo storico si estende dal Medioevo al XIX secolo ripercorrendo le origini e i successivi sviluppi del teatro di danza occidentale nei differenti contesti storico-culturali, sociali e produttivi, esaminando le principali tappe e le personalità che segnarono lo sviluppo di un linguaggio a vocazione internazionale ma senza perdere di vista la linea italiana e la sua scuola (dai trattatisti del periodo umanistico e rinascimentale ai grandi maestri dell’Ottocento quali Carlo Blasis). E’ cura del docente valutare, in base all’indirizzo della sezione liceale e al gruppo classe, come organizzare il programma del biennio, fatta salva l’esigenza di avvicinare lo studente ai "classici" del repertorio del teatro di danza dai più antichi quali I Capricci di Cupido di Vincenzo Galeotti ai capolavori del Romanticismo francese, danese e del ballo grande in Russia e in Italia (v. ad es. la trilogia di Marius Petipa e l’Excelsior di Luigi Manzotti) sempre più spesso oggetto di rivisitazione anche da parte dei coreografi contemporanei.
Parallelamente in ambito teorico ed estetico sono potenziate la sensibilità e le capacità percettive dello studente attraverso la lettura di testi metodologici e la decodificazione della partitura coreografica per giungere a realizzare un’analisi strutturale che evidenzi gli aspetti ritmici, dinamici, spaziali e formali delle opere esaminate.
Verifiche periodiche orali e scritte daranno modo al docente di saggiare l’effettiva comprensione degli argomenti trattati.
QUINTO ANNO
Nell’anno conclusivo è delineato il profilo storico delle principali correnti, scuole, codificazioni e sperimentazioni dal XX secolo a oggi. Lo studente ha modo di conoscere le principali produzioni e personalità che hanno contrassegnato l’età contemporanea senza tralasciare il ruolo fondante, nei primi decenni del Novecento, delle avanguardie storiche e delle innovazioni in campo ballettistico (v.
ad esempio le enunciazioni teoriche di Rudolf Laban e le soluzioni stilistiche della danza libera centro-europea o quelle dei pionieri della danza moderna americana, non meno delle riforme attuate dai Ballets Russes di Sergej Djagilev).
Lo studente nelle verifiche è sollecitato a riconoscere e orientarsi nella complessità dei codici e dei linguaggi espressivi che hanno caratterizzato a livello internazionale la danza e il balletto nell’età contemporanea.