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12 | Prefazione |
alla Riviera di Chiaia, e glielo consegnò. E il duca gli fé’ dono di dieci piastre.
Molti punti del racconto di Luigi l’ostricaro - del quale alcune frasi caratteristiche segnai fin da allora nel mio taccuino, - corrispondono a particolari consacrati nei volumi del de Cesare non solo, ma in quelli del Nisco, del de Sivo, del Bernardini, del di Martino, (recentissime Ricordanze storico-morali), ed ai ricordi dell’ex marinaio Servino. Il quale faceva notare, inoltre, che gli storici s’ingannarono allorché affermarono la defezione di tutta la Marina napoletana. Non tutta defezionò: i marinai napoletani capitanati dai Criscuolo padre e figlio, (e Vincenzo Criscuolo è vivo e può dirlo) condussero i tre bastimenti ad essi affidati, e cioè il Saetta, il Messaggero e il Delfino, fuori tiro degl’italiani, (come allora dicevano). Il Messaggero e il Delfino potettero guadagnare le acque di Civitavecchia e vennero consegnati al governo ponti-