Ove il Sebeto al mar porta di pianto
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Né con sì vaghi ed amorosi accenti | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Giovanni Palma
I
IL SORRISO MODESTO
Ove il Sebeto al mar porta di pianto,
piú che d’onde lucenti, argentea soma,
e di folti ginepri il capo inchioma
la bianca amica in sul sinistro canto;
quella vid’io, che dá lume al mio canto,
volger in groppi d’òr la lunga chioma;
allor: — Qual piú leggiadra oggi si noma,
doni a te — dissi, — o bella ninfa, il vanto!
Quanti in vari composti usò natura
di bello, ha messo in tuo gentile aspetto,
o piú che umana angelica figura!
Non può scemer l’invidia in te difetto,
sí perfetta ti rende egual misura... —
Ella sorrise e chinò gli occhi al petto.