Otello (Boito)/Atto primo/Scena prima

Atto primo

Scena prima

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Atto primo - Scena seconda


L’esterno del Castello.
Una taverna con pergolato. Gli spaldi nel fondo e il mare. È sera. Lampi, tuoni, uragano.
Jago, Roderigo, Cassio, Montano, più tardi Otello. Ciprioti e Soldati veneti.

CIPRIOTI
Una vela! Una vela! Un vessillo! Un vessillo!

Lampi e tuoni

MONTANO
È l’alato Leon!
CASSIO
Entro le scene lontano
Or la folgor lo svela.
ALTRI CHE SOPRAGGIUNGONO
Uno squillo!

Colpo di cannone

TUTTI
Ha tuonato il cannon!
CASSIO
È la nave del Duce.
MONTANO
Or s’affonda or s’inciela. . .
CASSIO
Erge il rostro dall’onda.
ALCUNI CIPRIOTTI
continui lampi
Nelle nubi si cela e nel mar,
e alla luce dei lampi ne appar.
TUTTI
Lampi, un Tuono
Lampi! tuoni! gorghi! turbi tempestosi e fulmini!
un fulmine
Treman l’onde! treman l’aure! treman basi e culmini.
entrano dal fondo molte donne del popolo
Fende l’etra un torvo e cieco spirto di vertigine.
Iddio scuote il cielo bieco, come un tetro vel.
Tutto è fumo! tutto è fuoco! l’orrida caligine
si fa incendio, poi si spegne più funesta.
Spasima l’universo, accorre a valchi l’aquilon fantasima,
i titanici oricalchi squillano nel ciel.
con gesti dipavento e di supplicazione e rivolti verso lo spaldo
Fulmini, lampi, e tuoni continui
Dio, fulgor della bufera!
Dio, sorriso della duna!
Salva l’arca e la bandiera
della veneta fortuna!
Tu, che reggi gli astri e il Fato!
Tu, che imperi al mondo e al ciel!
Fa che in fondo al mar placato
posi l’àncora fedel.
JAGO
un lampo
È infranto l’artimon!
RODERIGO
altro lampo
Il rostro piomba su quello scoglio!
CORO
Aita! Aita!
JAGO
a Roderigo
ancora un lampo
(L’alvo frenetico del mar sia la sua tomba!)
CIPRIOTI
È salvo! è salvo!
VOCI INTERNE
Gittate i palischermi!
Tuono lontano. Un lampo
Mano alle funi! Fermi!
CIPRIOTI
Tuono lontano
Forza ai remi! Alla riva!
scendono la scala dello spaldo
VOCI INTERNE
All’approdo! allo sbarco!
CIPRIOTI
Evviva! Evviva! Evviva!
OTELLO
dalla scala della spiaggia salendo sullo spaldo con seguito di marinai e soldati
Esultate! L’orgoglio musulmano
sepolto è in mar; nostra e del ciel è gloria!
Dopo l’armi lo vinse l’uragano.
CIPRIOTI
Evviva Otello! Evviva! evviva! evviva!
Vittoria! Vittoria! Vittoria!
Stermino, dispersi, distrutti, sepolti nell’orrido
Tumulto piombâr
Avranno per requie la sferza dei flutti,
la ridda dei turbini,
l’abisso del mar.
Si calma la bufera.
JAGO
in disparte a Roderigo
Roderigo, ebben, che pensi?
RODERIGO
D’affogarmi.
JAGO
Stolto è chi s’affoga per amor di donna.

Alcuni del popolo formano da un lato una castasta di legna: la folla s’accalca intorno turbolenta e curiosa

RODERIGO
Vincer nol so.
JAGO
Suvvia, fa senno, aspetta
l’opra del tempo. A Desdemona bella,
che nel segreto de’ tuoi sogni adori,
presto in uggia verranno i foschi baci
di quel selvaggio dalle gonfie labbra.
Buon Roderigo, amico tuo sincero
mi ti professo, nè in più forte ambascia
soccorrerti potrei. Se un fragil voto
di femmina non è tropp’arduo nodo
pel genio mio nè per l’inferno, giuro
che quella donna sarà tua. M’ascolta -
benchè finga d’amarlo, odio quel Moro.

Entra Cassio: poi s’unisce a un crocchio di soldati

JAGO
sempre in disparte a Roderigo
E una cagion dell’ira, eccola, guarda.
Indicando Cassio
Quell’azzimato capitano usurpa
continua il passaggio della bassa ciurma nel fondo
il grado mio, il grado mio che in cento
ben pugnate battaglie ho meritato;
tal fu il voler d’Otello, ed io rimango
di sua Moresca Signoria. . .l’alfiere!
dalla catasta incominciano ad alzarsi dei globi di fumo sempre più
Ma, come è ver che tu Roderigo sei
cosi è pur vero che se il Moro io fossi
vedermi non vorrei d’attorno un Jago.
Se tu m’ascolti...

Il fuoco divampa. I tavernieri illuminano a festa il pergolato

CORO
Fuoco di gioia, l’ilare vampa
fuga la notte col suo splendor.
Guizza, sfavilla, crepita, avvampa
fulgido incendio che invade il cor.
Dal raggio attratti vaghi sembianti
movono intorno mutando stuol,
e son fanciulle dai lieti canti,
e son farfalle dall’igneo vol.
Arde la palma col sicomoro,
canta la sposa col suo fedel;
sull’aurea fiamma, sul lieto coro
soffia l’ardente spiro del ciel.
Fuoco di gioia, rapido brilla!
Rapido passa, fuoco d’amor!
Splende, s’oscura, palpita, oscilla,
l’ultimo guizzo, lampeggia e muor.

il fuoco si spegne a poco a poco: la bufera è cessata

Jago, Roderigo, Cassio e parecchi altri uomini d’arme intorno a un tavolo dove c’è del vino: parte in piedi, parte seduti

JAGO
Roderigo, beviam! Qua la tazza, Capitano.
CASSIO
Non bevo più.
JAGO
avvicinando il boccale alla tazza di Cassio
Ingoia questo sorso.
CASSIO
Ritirando il bicchiere
No.
JAGO
Guarda! Oggi impazza tutta Cipro!
È una notte di gioia, dunque…
CASSIO
Cessa. Già m’arde il cervello
per un nappo vuotato.
JAGO
Sì, ancora bever devi.
Alle nozze d’Otello e Desdemona!
CIPRIOTI
Evviva!
CASSIO
alzando il bicchiere e bevendo un poco
Essa infiora questo lido.
JAGO
sottovoce a Roderigo
(Lo ascolta)
CASSIO
Col vago suo raggiar chiama i cuori a raccolta.
RODERIGO
Pur modesta essa è tanto.
CASSIO
Tu, Jago, canterai le sue lodi!
JAGO
piano a Roderigo
(Lo ascolta)
forte a Cassio
Io non sono che un critico.
CASSIO
Ed ella d’ogni lode è più bella.
JAGO
come sopra, a Roderigo, a parte
(Ti guarda da quel Cassio)
RODERIGO
Che temi?
JAGO
ancora a piano a Roderigo
(Ei favella
già con troppo bollor, la gagliarda
giovinezza lo sprona, è un astuto
seduttor che t’ingombra il cammino.
Bada… )
RODERIGO
Ebben?
JAGO
ancora a piano a Roderigo
(S’ei inebria è perduto!
Fallo ber)
ai tavernieri
Qua, ragazzi, del vino!
Jago riempie tre bicchieri: un per sé, uno per Roderigo, uno per Cassio.
I tavernieri circolano colle anfore.
a Cassio, col bicchiere in mano: la folla gli si avvicina e lo guarda curiosamente
Inaffia l’ugola!
Trinca, tracanna!
Prima che svampino
canto e bicchier.
CASSIO
a Jago, col bicchiere in mano
Questa del pampino
verace manna
di vaghe annugola
nebbie il pensier.
JAGO
a tutti
Chi all’esca ha morso
del ditirambo
spavaldo e strambo
beva con me! beva con me,
beva, beva, beva con me!
TUTTI
Chi all’esca ha morso
del ditirambo
spavaldo e strambo
Beve con te.
JAGO
a Roderigo indicando Cassio
(Un altro sorso è brillo egli è)
RODERIGO
a Jago
(Un altro sorso è brillo egli è)
JAGO
Il mondo palpita quand’io son brillo!
Sfido l’ironico Nume e il destin!
CASSIO
bevendo ancora
Come un armonico
liuto oscillo;
La gioia scalpita
sul mio cammin!
JAGO
Chi all’esca ha morso, etc…
TUTTI
Chi all’esca ha morso, etc…
JAGO
a Roderigo
Un altro sorso e brillo egli è!
RODERIGO
a Jago
Un altro sorso e brillo egli è!
JAGO
a tutti
Fuggan dal vivido nappo i codardi…
CASSIO
interrompendo
In fondo all’anima ciascun mi guardi...
beve
JAGO
… che in cor nascondono frodi.
CASSIO
Non temo, non temo il ver.
JAGO
Chi all’esca ha…
… morso del ditirambo…
CASSIO
barcollando
non temo il ver, …
… non temo il ver.
JAGO
… bevi con me …
CASSIO
non temo il ver…
JAGO
bevi, bevi con me.
CASSIO
e bevo e bevo e bevo…
CIPRIOTI
La metà del Coro. Ridendo
Ah! Ah Ah! Ah ah! Ah ah!…
… Ah ah! Ah ah! Ah ah!
CASSIO
vorrebbe ripetere il primo motivo, ma non si sovviene
Del calice…
JAGO
a Roderigo
(Egli è briaco fradicio)
CASSIO
del calice…
… gli orli …
JAGO
(Ti scuoti.
Lo trascina a contesa.
è pronto all’ira)
CIPRIOTI
gli altri ridono di Cassio
Ah ah! Ah ah!
JAGO
(t’offenderà... ne seguirà tumulto!)
CASSIO
ripiglia, ma con voce soffocata
del calice… gli orli…
JAGO
(Pensa che puoi così del lieto Otello
turbar la prima vigilia d’amor!)
RODERIGO
risoluto
(Ed è ciò che mi spinge)
CASSIO
… s’impor… s’impor… s’imporporino.
CIPRIOTI
Ah! Ah ah! Ah ah!
RODERIGO, JAGO, CASSIO, CIPRIOTI
Bevi, bevi con me, bevi con me.

Tutti bevono

MONTANO
venendo dal Castello, si rivolge a Cassio
Capitano,
v’attende la fazione ai baluradi.
CASSIO
barcollando
Andiamo.
MONTANO
Che vedo?
JAGO
a Montano
(Ogni notte in tal guisa
Cassio preludia al sonno)
MONTANO
a Jago
(Otello il sappia)
CASSIO
Andiamo ai baluardi.
RODERIGO e CIPRIOTI
Ah, ah! Ah, ah!
CASSIO
Chi ride?
RODERIGO
provocandolo
Rido d’un ebro…
CASSIO
scagliandosi contro Roderigo
Bada alle tue spalle! Furfante!
RODERIGO
difendendosi
Briaco ribaldo!
CASSIO
Marrano! Nessun più ti salva!
MONTANO
separandoli a forza e dirigendosi a Cassio
Frenate la mano, Signor, ve ne prego.
CASSIO
a Montano
Ti spacco il cerebro se qui t’interponi.
MONTANO
Parole d’un ebro...

sguainando la spada. Montano s’arma anch’esso. Assalto furibondo. La folla si ritrae

CASSIO
D’un ebro?!
JAGO
a parte a Roderigo
(Va al porto, con quanta più possa
ti resta, gridando: sommossa! sommossa!
Va! spargi il tumulto, l’orror. Le campane
risuonino a stormo)

Roderigo esce correndo. Jago si rivolge rapidamente ai due combattenti

JAGO
Fratelli! l’immane conflitto cessate!
DONNE CIPRIOTI
fuggendo
Fuggiam!
JAGO
Ciel! già gronda di sangue Montano!
Tenzon furibonda!
DONNE
Fuggiam, fuggiam!
JAGO
Tregua!
UOMINI
Tregua!
DONNE
S’uccidono!
UOMINI
Pace!
JAGO
agli astanti
Nessun più raffrena quel nembo pugnace!
Si gridi l’allarme! Satana gl’invade!!

Continua il combattimento. Donne fuggendo ed altre entro le scene

CORO
All’armi!! All’armi!! Soccorso!! Soccorso!!

Campane a stormo