Osservazioni, progetti, e consigli risguardanti l'agricoltura nel Trentino ora Tirolo italiano/IV

Danni che apporta il regolarsi nelle opere agrarie dietro le mutazioni della luna

../III ../V IncludiIntestazione 15 febbraio 2014 100% Da definire

Danni che apporta il regolarsi nelle opere agrarie dietro le mutazioni della luna
III V
[p. 18 modifica]

DANNI

CHE APPORTA IL REGOLARSI

NELLE OPERE AGRARIE

DIETRO

LE MUTAZIONI DELLA LUNA


Quelli i quali credono che la Luna colla sua debol luce, o con altro che non sanno spiegare, influisca su molte cose, e specialmente su le piante, favorendo o danneggiando col nascondersi, o col farci vedere le corna, o col mostrarsi tutta bella e ridente, ovvero turbata e maninconiosa, affermano che le sue influenze sono provate dall’esperienza.

Io non voglio dire che i favori o disfavori attribuiti alla Luna sono certamente effetti di altre cause molto influenti, quali sono peresempio l’umido o il secco, la frigidezza o il calore, la magrezza o la pinguedine della terra, i venti o caldi o freddi, il cielo nuvoloso o sereno, la qualità delle sementi, la maniera usata nella coltura delle piante, [p. 19 modifica]l’ora stessa in cui si è fatta l’operazione, ed altre ancora facili a indovinarsi, tutte efficaci e d’innegabile influenza.

Non voglio nemmeno far osservare che quelli i quali non hanno agl’influssi della Luna credenza, delle sue buone o cattive influenze non s’avvedono mai; e che operando secondo le buone regole e a tempo debito, senza punto badare alla Luna, ritraggono dai loro fondi quel tanto che ne ricevono gli osservatori di quella, e sovente di più, e di migliore qualità. Questo è pure confermato dall’esperienza. Ed io potrei nominare famiglie non poche le quali hanno campagne ben lavorate, e fruttanti assai, e non curansi mai di sapere i quarti della benedetta Luna.

So che coloro i quali credono di aver a regolare le operazioni campestri secondo i detti quarti, dicono che il prodotto sarebbe ancora più abbondante e migliore, se quelli volessero persuadersi che la Luna influisce, e prendessero norma nel lavorare da essa. Ma io so un’altra cosa, ed è a questa cosa che vorrei che si mettesse attenzione. So, e può saperlo chiunque non va per li campi cogli occhi chiusi, che l’operare secondo le fasi, o, come diciamo, secondo i quarti della Luna, cioè in Luna detta buona, apporta spesso danni gravissimi. [p. 20 modifica]

Avviene assai volte che la stagione, per molte ragioni tutte naturali e facili a conoscersi, non permette che si facciano certi lavori. Ma la Luna è buona, dunque si fanno: s’innestano alberi, si vangan orti, si arano campi, e vi si spargono i semi. Il freddo, e l’intemperie continuano in onta della buona Luna, e gl’innesti vanno a male, e le sementi marciscono, o crescono bensì ma lentamente e deboli le piante, e il frutto o si perde o si ha molto scarso. Queste opere eseguite otto o dieci dì più tardi sarebbono riuscite felicemente, perchè la stagione diveniva intanto più favorevole. A chi fosse ardito di negare queste verità converrebbe dire: Apri gli occhi, e bada meglio a’ fatti tuoi.

L’anticipare per cagion della Luna le agrarie operazioni è danno grave; ma a diferirle perchè la Luna non è buona, lo rende ancora maggiore. La stagione è propizia, il tempo è bello; chi non osserva la Luna lavora e compie le opere sue perfettamente. Quelli che aspettano la buona Luna stannosi intanto oziosi predicendo ai lavoranti disgrazie; e quando il calendario dice: ora la Luna è al vero punto, ora è tempo di lavorare: sopragiunge il vento, il freddo, la pioggia, o il terreno si è indurito per calore, secondo le stagioni, e lavorare o non si può, o si può con disagio, e con pena, e male, o troppo tardi. Quante volte non abbiamo noi veduto [p. 21 modifica]accadere questi inconvenienti? E chi potrebbe calcolarne li danni?

Il saggio, ponendo mente alle dette esperienze, risolverà di fare più conto degl’influssi del Sole, e di regolare le operazioni sue agrarie piuttosto dietro lo stato e la condizione delle stagioni e del tempo, che dietro le fasi della Luna, i cui influssi o son nulli, o sono tali da non curarsene. Io per me crederò agl’influssi della Luna quando mi si avrà provato chiaro con buone ragioni, che gli effetti attribuiti a questi influssi non possono essere prodotti da nessuna altra causa; e intanto mi terrò fermo nel credere che le vere cause della buona o mala riuscita nella coltivazione sono indubitatamente quelle che ho esposte di sopra. Alle quali vorrei che la gente mettesse per il suo bene molta attenzione.