Opere minori (Ariosto)/Poesie latine/Liber secundus/Carmen XXVIII
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Ludovico Ariosto - Opere minori (1857)
Carmen XXVIII
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XXVIII.
DOMUS A SE CONDITÆ EPIGRAPHE.
Parva, sed apta mihi, sed nulli obnoxia, sed non
Sordida; parta meo sed tamen ære domus.1
Note
- ↑ Lo stesso Virginio Ariosto, che ci lasciò scritte non poche memorie intorno a suo padre, attesta che sull’entrata della casetta che Lodovico avea fatto fabbricare, e volle poi anche abitare per amore dell’annéssovi giardino, si leggevano questi versi. Il Baruffaldi ne trasse argomento opportuno per ismentire l’asserzione di coloro «i quali dissero che la spesa della fabbrica fosse fatta a spese d’alcun liberale benefattore e mecenate.» Degli altri due componimenti che seguono, l’uno leggevasi sopra la loggetta, e l’altro si suppone egualmente inciso su qualche parete di essa casa.