Opere minori (Ariosto)/Poesie latine/Liber secundus/Carmen I

Carmen I

../ ../Carmen II IncludiIntestazione 14 aprile 2024 100%

Poesie latine - Liber secundus Poesie latine - Carmen II
[p. 349 modifica]

I.

AD ALPHONSUM FERRARIÆ DUCEM III.


Cum desperatâ fratrem languere salute,
     Et nullâ redimi posse putaret ope;
Dîs vovet Hippolytus, getico duna currit ab orbe,
     Manibus ipse suum, vivat ut ille, caput.1
Vota deos faciles habuere: Alphonsus ab orco
     Eripitur, fratris fratre obeunte vices.
Morte tua, Pollux, redimis si Castora, munus
     Accepturus idem das, nec obis, sed abis:
Quod dedit hic, nunquam accipiet, nec lusus inani
     Spe reditus avidi limina Ditis adit.




Note

  1. Questa e la seguente sono, forse, le più adulatorie tra le poesie dettate dall’Ariosto; adulazione da attribuirsi non tanto a tenerezza verso il morto cardinale, quanto a desiderio d’ingraziarsi vie più col duca, che quel fratello avea caro, e padrone novello del poeta. Del rimanente, poco della malattia d’Alfonso, nulla del magnanimo zelo d’Ippolito ci dicono gli storiografi: il quale, tornato dall’Ungheria, infermò a Sabbioncello e morì veramente in Ferrara nel settembre del 1520Fonte/commento: correz. del trascrittore, fonte Wikipedia.