Opere (Lorenzo de' Medici)/XVII. Rime varie o di dubbia autenticitá/V. Canzoni a ballo/Canzone I.
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[La volubile]
E’ si vede in ogni lato
che ’l proverbio dice il vero,
che ciascun muta pensiero
come l’occhio è separato.
Vedesi cambiare amore:
come l’occhio sta di lunge,
cosí sta di lunge il core,
perché appresso un altro il punge,
col qual tosto e’ si congiunge
con piacere e con diletto,
egli è pure un gran dispetto
per un altro esser cambiato.
Non si vuol per ogni voglia
ad ogni or cosí mutarsi;
ch’egli è natura di foglia
tosto al vento rivoltarsi.
E’ sarebbe meglio starsi
sempre ferma in un pensiero:
chi non sa bene il mestiero
spesse volte v’è incappato.
Riputavasi d’assai
piú dell’altre avere ingegno;
non arei creduto mai
tu m’avessi avuto a sdegno,
accettando tu per segno
il mio core e la mia fede:
or tu se’ sanza mercede,
poiché in pene m’hai lasciato.
Piangi, dolce canzonetta,
piangi meco ancor tu, Amore;
poiché questa fanciulletta
mi dá al cor tanto dolore.
Perch’i’ son stato di fòre,
trovo rotto arco e saetta:
fanne tu, Amor, vendetta
di costei che m’ha lasciato.
E’ si vede in ogni lato
che ’l proverbio dice il vero,
che ciascun muta pensiero
come l’occhio è separato.