Opere (Lorenzo de' Medici)/XV. Canzoni a ballo/Canzone XVIII.
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xviii
Chi non è innamorato
esca di questo ballo,
ché faria fallo a stare in sí bel lato.
Se alcuno è qui, che non conosca amore,
parta di questo loco;
perch’esser non potria mai gentil core
chi non sente quel foco.
Se alcun ne sente poco,
sí le sue fiamme accenda,
che ognun lo intenda; e non sará iscacciato.
Amor in mezzo a questo ballo stia,
e chi gli è servo, intorno.
E, se alcuno ha sospetto o gelosia,
non facci qui soggiorno;
se non, che arebbe scorno.
Ognun ci s’innamori,
o esca fuori del loco tanto ornato.
Se alcuna per vergogna si ritiene
di non s’innamorare,
vergognerassi, s’ella pensa bene,
piú tosto a non lo fare:
non è vergogna amare
chi di servirti agogna;
saria vergogna chi gli fussi ingrato.
Se alcuna ce ne fussi tanto vile,
che lasci per paura,
pensi bene che un core alto e gentile
queste cose non cura.
Non ha dato Natura
tanta bellezza a voi,
acciò che poi sia il tempo male usato.