Oncia di carne, libra di malizia
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
XXX
Cerca d’intravvedere, pur nelle ripulse di Becchina
l’indizio d una migliore disposizione.
— Oncia di carne, libra di malizia,
perché dimostri quel, che ’n cor non hai?
— Se’ tu si pazzo, ch’aspetti divizia
4di quel, che caramente comparrai?
— Per tue parole ’l me’ cor non affizia;
coni’peggio dici, piú speme riii dai!
— Credi che uotn aggia mai la primizia?
8Giuroti ’n fede mia che non avrai.
— Or veggio ben che tu caschi d’amore:
per che non muove ciò, che tu ha’ detto,
11se non da cuor, ch’è forte ’nnamorato.
— Or vuo’ pur esser con cotest’errore?
Or vi sta’sempre, che sie benedetto!
14ch’i’ ti ’mprometto — che ’l buon di m’ha’ dato.