Oh che begli atti in dolce umil sembiante
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Bernardino Rota
I1
Oh che begli atti in dolce umil sembiante
Fur quei che io vidi, e non potei morire,
Quando fu vista dal bel corpo uscire
L’alma, ch’ebbe dal Ciel grazie cotante!
5Oh che nuove parole accorte e sante
Intesi allor, che fur certo ad udire
Gli Angeli in terra! E ben parve il morire
Gioia e dolcezza da quel giorno avante.
Soavemente i begli occhi volgea
Placida e lieta, e nel fiorito viso
Onesto fuoco in sulla neve ardea;
E scoprendo le perle un picciol riso,
A me rivolta in be’ modi dicea:
Godi, ch’io veggio aperto il Paradiso.
Note
- ↑ Per la Moglie morta di parto; così li cinque seguenti.