Odi (Anacreonte)/Ode LXVI
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Ode LXVI
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SOPRA ANACREONTE.
Fra le notturne larve
Il buon cantor di Teo
In sogno un dì m’apparve,
4E a nome mi chiamò.
Subito a lui m’appresso,
Lo stringo al sen, lo bacio,
Ed egli un dolce amplesso
8Mi rese, e mi baciò.
Sebben d’età senile,
Egli era ancor leggiadro,
Egli era ancor gentile,
12Era galante ancor.
Esce da’ labbri sui
Un grato odor di vino;
Egli vacilla, e a lui
16Porge la mano Amor.
Poi toglie alla sua fronte
Il serto, e a me lo dona:
Serba d’Anacreonte
20Quel serto un non so che.
Stolto! Da quell’istante,
Che me ne cinsi il crine,
L’alma divenne amante,
24Ho sempre Amor con me.