Ode IX

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Anacreonte - Odi (Antichità)
Traduzione dal greco di Francesco Saverio de' Rogati (1824)
Ode IX
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SOPRA UNA COLOMBA.


ODE IX.


Cara amabile colomba,
    D’onde vieni; ove ten vai?
    Nel volare onde avvien mai
    Che tu spiri un grato odor?
5Ho desio, colomba bella,
    Di saper come si appella,
    Come ha nome il tuo Signor.

Vuoi saperlo? Anacreonte
    M’ha spedita a un giovinetto,
    10A Batillo suo diletto,
    D’ogni cor tiranno e re.
D’un brev’inno per mercede,
    L’alma Dea, che in Cipro ha sede
    Al buon Vate mi vendè.

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15Io qual serva rispettosa
    Ubbidisco Anacreonte;
    Già per lui sull’ali pronte
    Questo foglio io reco a vol.
Ei mi ha detto, ed io lo credo,
    20Farmi libera, se riedo
    Pria che in mar tramonti il sol.

Pur, se libera mi rende,
    Rimaner vogl’io con lui,
    Fida sempre i cenni sui,
    25Sempre attenta a secondar.
Gir che val per boschi e prati?
    Che mi giova i cibi ingrati
    Sulle piante procacciar?

Mentre il pane a mensa ei mangia,
    30Io con lui mi cibo, e spesso
    Dalla man quel pane istesso
    Io gli tento di rapir.
Di quel vin, che a’ labbri suoi
    Prima accosta, attento poi
    35Al mio rostro ei suole offrir.

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Ebra alfin svolazzo, e l’ali
    Spiego sopra al mio Signore:
    Stanca, in placido sopore
    Dormo poi sul plettro d’or.
40Tutto or sai: vanne felice:
    D’una garrula cornice
    Tu mi hai resa omai peggior.