O terror d'ogni rete e d'ogni nassa
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/I sonetti amorosi
xliii
al pesce spada
O terror d’ogni rete e d’ogni nassa,
pesce guerrier, che la lucente spada
vibri per l’acque e de l’algosa strada
cerchi la parte piú riposta e bassa,
vien’ con l’acuta punta e ’l cor mi passa,
sí ch’io trafitto in mezzo al mar ne cada,
e, col corpo insepolto, intorno vada
l’ombra, errando, di me dolente e lassa.
Forse, qual del Gorgon sul lido moro
fu dal sangue il corallo, e qual giá tinto
da quel de’ duo fedeli il bianco moro;
tal poscia ancor del mio vedran dipinto
l’azur de l’onde, e con pietá, s’io moro,
que’ duo begli occhi, ond’io fui prima estinto.