O caro indico germe, oh quai diporti

Bartolomeo Dotti

XVII secolo Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu Sonetti Letteratura V. Fumando Intestazione 12 agosto 2022 100% Da definire

Tornatevene pur, note mendaci Muse, poiché non so co' canti vostri
Questo testo fa parte della raccolta Bartolomeo Dotti
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V

FUMANDO

     O caro indico germe, oh quai diporti
trovo ne le tue foglie al mio dolore!
Ardi, e de l’alma mia tempri l’ardore;
fumi, e col fumo i miei sospir ten porti.
     Or chi dirá che l’erba non apporti
medicina salubre al mal d’amore,
se da te solo i lenitivi ha il core,
e da’ tuoi suffumigi ho i miei conforti?
     Sventura è ben ch’a la mia piaga acerba
fumo che spiro e foglia che consumo
lieve e caduco il refrigerio serba.
     Cosí, misero, quando aver presumo
del mio ristoro la speranza in erba,
con l’erba va la mia speranza in fumo.