O brevi e chiare notti, o lunghi e negri
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Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
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[Fallaci speranze ed eterni tormenti.]
O brevi e chiare notti, o lunghi e negri
giorni, o ombre lucenti, o luce oscura,
luce che il lume agli occhi aperti fura,
ombra che i chiusi di chiar lume allegri!
O sonno oscur, che i pensier ciechi ed egri
converti in vision di luce pura!
o immagin del morir, qual mentre dura
veggo, odo e sento, e’ miei desiri ho integri!
O mia troppa dolcezza, di te stessa
mortal nimica, che al desio davanti
mio ben poni e poi fuggi, ond’io mi doglio!
O infelici sonni degli amanti!
da poi che, quando ho piú quel che piú voglio,
lo perdo, e fugge allor che piú s’appressa.