Numeri (Diodati 1821)/capitolo 11

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capitolo 10 capitolo 12

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Mormorii a Tabera.―Il fuoco del Signore.

11
  OR il popolo mostrò di lamentarsi agli orecchi del Signore, come per disagio sofferto. E il Signore l’udì, e l’ira sua si accese, e il fuoco del Signore si apprese fra esso, e consumò una delle estremità del campo.

2  E il popolo sclamò a Mosè. E Mosè pregò il Signore, e il fuoco fu ammorzato1.

3  E fu posto nome a quel luogo Tabera2; perciocchè il fuoco del Signore si apprese quivi in essi.

Mormorii a Chibrot-taava.―Le quaglie.

4  Or la turba della gente accogliticcia ch’era fra il popolo, si mosse a concupiscenza; e i figliuoli d’Israele anch’essi tornarono a piagnere, e dissero: Chi ci darà a mangiar della carne?

5  E’ ci ricorda del pesce che noi mangiavamo in Egitto per nulla, de’ cocomeri, de’ poponi, de’ porri, delle cipolle, e degli agli.

6  Là dove ora l’anima nostra è arida; e non abbiam nulla; noi non possiamo volger gli occhi sopra altro che sopra la Manna.

7  (Or la Manna era simile al seme di coriandolo; e il suo colore simile al color delle perle.

8  E il popolo si spandeva, e la raccoglieva; poi la macinava con le macine, o la pestava nel mortaio; e la coceva in pentole, o ne facea delle focaccie; e il sapore di essa era come il sapor di pastello oliato.

9  E, quando cadeva la rugiada in sul campo di notte, sopra essa cadea ancora la Manna).

10  E Mosè intese che il popolo piagneva per le sue famiglie, ciascuno all’entrata del suo padiglione. E l’ira del Signore [p. 128 modifica] si accese gravemente. Ciò dispiacque eziandio a Mosè.

11  Ed egli disse al Signore: Perchè hai tu fatto questo male al tuo servitore? e perchè non ho io trovata grazia appo te, che tu mi abbi posto addosso il carico di tutto questo popolo?

12  Ho io conceputo tutto questo popolo? l’ho io generato, perchè tu mi dica che io lo porti in seno, come il balio porta il fanciullo che poppa, nel paese che tu hai giurato a’ padri loro?

13  Onde avrei io della carne, per darne a tutto questo popolo? conciossiachè egli mi pianga appresso, dicendo: Dacci a mangiar della carne.

14  Io solo non posso regger tutto questo popolo; perciocchè è troppo grave peso per me.

15  E se pur tu mi vuoi fare in cotesta maniera, uccidimi ti prego3, se ho trovata grazia appo te; e non fare che io vegga il mio male.

16  E il Signore disse a Mosè: Adunami settant’uomini degli Anziani d’Israele, i quali tu conosci, essendo essi Anziani del popolo, e suoi rettori; e menali al Tabernacolo della convenenza; e compariscano quivi teco.

17  E io scenderò, e parlerò quivi teco, e metterò da parte dello Spirito che è sopra te, e lo metterò sopra loro4; ed essi porteranno teco il carico del popolo, e tu non lo porterai solo.

18  Or di’ al popolo: Santificatevi per domani, e voi mangerete della carne; conciossiachè voi abbiate pianto agli orecchi del Signore, dicendo: Chi ci darà a mangiar della carne? certo noi stavamo bene in Egitto. Il Signore adunque vi darà della carne, e voi ne mangerete.

19  Voi non ne mangerete sol un giorno, nè due, nè cinque, nè dieci, nè venti;

20  ma fino a un mese intiero, finchè vi esca per le nari, e che l’abbiate in abbominio; poichè voi avete sprezzato il Signore che è nel mezzo di voi, e avete pianto davanti a lui, dicendo: Perchè siamo usciti di Egitto?

21  E Mosè disse: Questo popolo, fra il quale io sono, è di seicentomila uomini a piè; e tu hai detto: Io darò loro della carne, ed essi ne mangeranno un mese intiero.

22  Scanneransi loro pecore e buoi, tantochè ne abbiano a sufficienza? rauneransi loro tutti i pesci del mare, tantochè ne abbiano quanto basti loro5?

23  E il Signore disse a Mosè: È forse la mano del Signore raccorciata6? ora vedrai se la mia parola ti avverrà o no7.

24  E Mosè se ne uscì fuori, e rapportò al popolo le parole del Signore; e adunò settant’uomini degli Anziani del popolo, i quali fece stare in piè intorno al Tabernacolo.

25  E il Signore scese nella nuvola, e parlò a lui, e mise da parte dello Spirito, ch’era sopra lui, e lo mise sopra que’ settant’uomini Anziani; e avvenne che, quando lo Spirito si fu posato sopra loro, profetizzarono, e da indi innanzi non restarono.

26  Or due di quegli uomini erano rimasti nel campo; e il nome dell’uno era Eldad, e il nome dell’altro Medad; e lo Spirito si posò sopra loro. Or essi erano d’infra quelli ch’erano stati rassegnati; ma non erano usciti, per andare al Tabernacolo. E profetizzarono dentro al campo.

27  E un giovane corse, e rapportò la cosa a Mosè, dicendo: Eldad, e Medad, profetizzano dentro al campo.

28  Allora Giosuè, figliuolo di Nun, che avea servito a Mosè fin dalla sua giovanezza, fece motto a Mosè, e gli disse: Signor mio Mosè, divietali8.

29  Ma Mosè gli disse: Sei tu geloso per me? anzi, fosse pur tutto il popolo del Signore profeta: e avesse pure il Signore messo il suo Spirito sopra loro. Poi Mosè si ricolse nel campo insieme con gli Anziani d’Israele.

30  Mosè si ricolse nel campo insieme con gli Anziani d’Israele.

31  E un vento si levò, mosso dal Signore, e trasportò delle quaglie di verso il mare, e le gittò in sul campo, d’intorno a una giornata di cammino di qua, e una giornata di cammino di là, intorno al campo; e n’era l’altezza presso che di due cubiti in su la faccia della terra.

32  E il popolo si levò, e tutto quel giorno, e tutta quella notte, e tutto il dì seguente, raccolse delle quaglie; chi ne raccolse il meno, ne raccolse dieci omer; poi se le distesero al largo intorno al campo.

33  Essi aveano ancora la carne fra’ denti, e non era ancora mancata, quando l’ira del Signore si accese contro al popolo; e il Signore percosse il popolo d’una piaga grandissima.

34  E fu posto nome a quel luogo: Chibrot-taava9; perciocchè quivi furono seppelliti que’ del popolo che si erano mossi a concupiscenza.

35  Da Chibrot-taava il popolo partì, traendo in Haserot, e si fermò in Haserot.

Note

  1. Giac. 5. 16.
  2. cioè: Incendio.
  3. 1 Re. 19. 4.
  4. Gioele. 2. 28. Fat. 2. 17, 18.
  5. 2 Re. 7. 2. Mat. 15. 33.
  6. Is. 59. 1.
  7. Num. 23. 19,
  8. Mar. 9. 38.
  9. cioè: Sepolcri di concupiscenza.