Nume non v'è, dicea fra se lo Stolto
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Battista Cotta
XX
Nume non v’è, dicea fra se lo Stolto.
Nume non v’è, che l’Universo regga;
Squarci l’Empio la benda, ond’egli è avvolto
Agli occhi infidi; e se v’ha Nume, ci vegga.
5Nume non v’è? Verso del Ciel rivolto
Chiara il suo inganno in tante stelle ei legga
Speglisi, e impresso nel suo proprio volto
Ad ogni sguardo il suo Fattor rivegga.
Nume non v’è? De’ fiumi i puri argenti,
10L’aer che spiri, il suolo ove risiedi,
Le piante i fior l’erbe l’arene, e i venti
Tutti parlan di Dio; per tutto vedi
Del grand’esser di lui segni eloquenti:
Credilo Stolto a lor, se a te nol credi.