Novellette ed esempi morali (Bernardino da Siena)/Il taverniere punito

Il taverniere punito

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Lo speziale capriccioso La cieca guarita
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IL TAVERNIERE PUNITO


Egli fu uno taverniere che vendeva el vino, e quando egli aveva dato del vino a chi el comprava, e egli stava tanto che egli pensava che e’ fusse quasi che bevuto, andava per lo orciuolo, e se egli v’era punto di vino, egli el metteva ne’ bichieri, e quasi ogni volta gli faceva trabocare; e ogni volta ne versava, e’ diceva: divizia, divizia, e se egli n’avanzava ne lo orciuolo, egli il gittava il piú de le volte in terra, pur dicendo: divizia. Talvolta quando eglino avevano tovaglia innanzi, se e’ v’erano suso bichieri pieni, egli faceva vista di scuotarla e faceva versare a studio il vino in su la tovaglia, e talvolta ancor l’orciolo; e ogni volta diceva: divizia. Egli s’aveva tanto recato questo dettato, che ogni volta che egli versava egli diceva: divizia. Avenne una volta, che uno che v’usava, s’era aveduto dell’atto di questo taverniere, che piú volte gli aveva versato del vino, e aveva compreso come egli il faceva a studio. Stette attento quando el tavernaio aveva faccende, e andossene al cellaio dove el tavernaio teneva el vino, e giònse a una botte e cavonne fuore il zaffo e lassa versare el vino, e viensene fuore e comincia a gridare: divizia, divizia. E stando cosí l’oste, gli cominciò a venire di vino, e meravigliandosi corse al celliere e vidde la botte che si versava forte; e mentre che ella versava, mai colui non si risté di gridare: divizia, divizia. Allora questo [p. 42 modifica]oste si pensò che questo che gridava gli avesse tratto el zaffo de la botte. E pensandosi che cosí fusse, andò acusarlo a la Signoria. Infine egli fu preso, e essendo esaminato qual fusse la cagione che egli avesse tratto el zaffo della botte a quello oste, egli confessò, come egli era stato lui, e disse la cagione, dicendo: che a quanti osti andavano a lui, a tutti versava il vino quando l’aveano comprato, e che ogni volta egli diceva: divizia; dicendo: “Questo ch’io dico, egli l’ha fatto molte volte a me quando io vi ho bevuto a la sua taverna. E diceva, quando io me ne lagnavo. Oh, va’ in buon’ora, che quando egli si versa il vino è buona astificanza. Onde perché egli mi diceva che era una buona astificanza, io gli andai a trarre il zaffo de la botte, acciò che egli avesse anco lui divizia; e cosí cominciai a fargli buona astificanza col mio trare el zaffo della sua botte. Io volsi che e’ si gridasse una volta divizia a le sue spese, come egli aveva gridato moltissime volte a le spese altrui, versando il vino.” Uh! E voi donne, quando voi versate una lucernata d’olio, voi non dite a quello che sia buona astificanza; del vino voi solete dire che è buona astificanza. Doh, pazzarelle, quanto vi chioccia ’l capo!