Novellette ed esempi morali (Bernardino da Siena)/Il fanciullo è imitatore
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IL FANCIULLO È IMITATORE
Doh! io ti voglio dire quello che intervenne, non è molto tempo, a Verona. Uno giuocando disse: “Vadane un cavallo da te e me, che la tal cosa è cosí.” Che sí... che sí, che no, infine eglino missero un cavallo, e uno di loro perdé. Come ebbe perduto, egli menò colui a la sua stalla, e dègli uno cavalluccio che aveva pochi dí. Quando colui vidde questo cavalluccio, disse: “Io voglio un cavallo come io t’ho vènto.” Colui rispose: “Tu m’hai vènto un cavallo: ecco un cavallo. Che vuoi tu piú da me?” Infine egli ne menò quel cavallo, e non avendo altro modo da farlo nutricare e custodire, egli ’l fece lattare a una capra. Sai che n’avenne, poi che questo cavallo fu grande? Egli saltava come una capra, perché elli aveva preso della natura di quella capra. Vuolo provare se è vero? Va’ e piglia uno capretto e fallo lattare a una pecora, e pòlli mente come sarà fatto. Tu il vedrai d’altro pelo che se fusse lattato dalla capra. Cosí, per contrario, va’, piglia uno agnello e fallo lattare a una capra; anco il vedrai poi cor un pelo piú grosso che gli altri agnelli; e questo è solo per lo èssare nutricati.