Novellette e racconti/Al lettore
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AL LETTORE
Le piacevoli Novellette, che qui presentiamo ai Lettori, furono sparse qua e là dall’autore nella celebre sua Gazzetta. E senza dubbio tra gli aurei scritti del Conte Gasparo Gozzi tengono esse uno de’ primi luoghi1. Vi regna per entro da capo a fondo un attico sapore, una semplice venustà che le rende inimitabili affatto, e nel loro genere originali. Questo leggiadro scrittore avea una delicata maniera di vedere le cose e di presentarle ad altrui, che era tutta sua propria: e nelle graziose narrazioni di lui è dove spicca in singolar modo questo suo maraviglioso talento. Gran numero di Scrittori hanno arricchita l’Italia di Novelle, certamente scritte con molto studio e maestria; ma questa foggia di novellare rapida, leggiera, faceta, che si vede posta in uso tanto felicemente dal Gozzi, all’Italia mancava ancora. Bisogna convenire che non picciola parte de’ nostri Novellatori, per riuscire eloquenti, stancano il lettore qualche volta più ancora di quel che il dilettino, con una certa prolissità, dalla quale gli autori italiani non si seppero sempre guardare abbastanza. Nel Gozzi non trovasi nè pur un’ombra di un tal difetto: esso, dando a’ suoi racconti un garbo, che inutilmente cercherebbesi altrove, e spirando da per tutto grazia e piacevolezza, s’è stabilito un onorevole posto anche in questa parte di letteratura italiana.
Note
- ↑ Nel vol. 181 di questa stessa Biblioteca Scelta trovansi i Sermoni di quest’Autore unitamente a quelli di Pindemonte, di Zanoja e di Teresa Albarelli Bordoni
Il Tipografo.