Novelle (Sercambi)/Novella XXVIII

Novella XXVIII

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XXVIII


Lo preposto disse che ancora seguisse di queste belle novelle, però che vede tutte ralegrate le giovane avendo udito dire che a loro più ne giovava, stimando il preposto che più non sentiranno dolore del camino. L’autore, per contentamento veduto, seguìo dicendo:


DE PULCRA RESPONSIONE

De’ giovani e giovane in un prato fiorito.


Funno in Firenze alcune giovane e giovani che essendo in uno prato fiorito come ora siamo noi, che venendo a disputare tra loro dell’amore delle donne, fu ditto per quelle giovane a’ giovani che se alcuno giovano domandasse una giovana d’amore in un campo di fave fiorite, che ’l campo delle fave fiorite ha tale virtù che la giovana non dirè’ di no. Li giovani misero che non dovea esser vero.

E disposti di cometterla in monna Bambacaia, che qualunca perdesse, uno carnelevale, cioè una merenda, <pagasse>, e mossi e andati a madonna Bambacaia e ditta la quistione, monna Bambacaia rispuose: «Sempre mi trovereste in campo di fave fiorite! O piase a dire: se il campo delle fave fiorite ha proprietà che non disdirè’ la giovana quando fusse richiesta d’amore, e io vi dico che d’ogni lato et in ogni parte dove lo giovano richiede la giovana di quel fatto, che la giovana non disdirè’».

E però disse sempre la troveresti in campo di fave fiorite.

Ex.º xxviii.