Nova polemica/Dedica
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AD
OTTO HOFFMEISTER
BIRRAIO IN VIA FARINI MXLVI
BOLOGNA
Non aspettarti però di sentirlo lodare. Ahimè, mio buon Otto, ho dei vecchi conti da pagare a certi critici, ed il libro che ti dedico è stato e sarà il capro emissario! Molti mi credettero morto e portarono il mio cadavere al Campidoglio per tumularlo con tutti gli onori; ma poichè videro che feci il morto, poichè mi veggono saltar fuori dalla bara, non dubitare, ritenteranno di precipitarmi dalla rupe Tarpea.
Eppure, mi vedrai tutte le sere seduto tranquillamente nella tua bottega, mi sentirai fare le consuete chiacchiere cogli amici, giuocare l’eterno tresette e, quel che più ti preme, mi guarderai bere la solita razione di birra. Tant’è, nè le lodi sperticate nè le villanie letterarie mi leveran mai l’appetito. Sarà colpa della mia tendenza a metter pancia, ma è così. Rallegrati dunque che, per quanto i critici mi flagellino, non mi vedrai bere un bicchiere di meno.
Dico di certi critici e non della critica. Tu sai che, se mi piace la birra, non mi piacciono certe birrarie. Non creder dunque che io confonda le due cose. Aborro certe critiche beghine e certe birre marcie: venero invece la critica, i critici onesti, il buon re Gambrino, ed i bravi birrai. Non confondiamo.
Il libro è dedicato a te, ma leggerai nel frontispizio un pro domo sua ciceroniano il quale vuol dire al lettore di non arricciare il naso se nelle pagine che seguono si parla troppo in prima persona del singolare. È necessità di difesa, e poichè le critiche furono fatte a me, proprio a me, io non potevo certo rispondere in altra persona.
Otto mio, ti raccomando questo libro. Non lo lasciare sul banco tra i bicchieri e il salame. I miei buoni critici diranno abbastanza che il libro è sporco. Non dar loro ragione.
Amami e sii meno idealista nel mescermi la birra. Te l’ho già detto: dammi più liquido e meno spuma.