Non posso proferir quant'ho voglienza

Pannuccio dal Bagno Pisano

Guido Zaccagnini/Amos Parducci XIII secolo Indice:Rimatori siculo-toscani del Dugento.djvu Duecento Non posso proferir quant’ho voglienza Intestazione 16 luglio 2020 25% Da definire

Questo testo fa parte della raccolta Rimatori siculo-toscani del Dugento
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XXII

Ha la graziosa immagine di madonna fissa sempre in cuore.

Non posso proferir quant’ho voglienza
di te sempre servir, mia gentil cosa,
per ciò ch’appena pò pensar mi’ intenza
quanto tu’ amore in meve prende posa
Amor s’è priso in me sovrapotenza,
e sua virtù che par forsi nascosa,
ha la figura di tua gran piagenza
formata nel mi’ core si graziosa,
che se ’l sol pare, over che ’l sia nascosa,
se corro u poso, — ovonque io sempre sia,
tua forma nel mi’ cor piagente sguardo.
E quando te vedo, lasso, non oso,
né veder posso; miro, in fede mia,
dentro al mio core, ove io te porto e guardo.