Non de' verdi giardini ornati e cólti
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Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
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[La leggenda delle rose rosse.]
Non de’ verdi giardini ornati e cólti
dello aprico e dolce aere Pestano,
veniam, madonna, in la tua bianca mano,
ma in aspre selve e valli ombrose còlti:
ove Venere afflitta e in pensier molti
pel periglio d’Adon correndo invano,
un spino acuto al nudo piè villano
sparse del divin sangue i boschi folti.
Noi summettemmo allora il bianco fiore,
tanto che ’l divin sangue non aggiunge
a terra, onde il color purpureo nacque.
Non aure estive o rivi tolti a lunge
noi nutriti hanno, ma sospir d’Amore
l’aure son sute, e lacrime fûr l’acque.