Non altrimenti un semplice augelletto
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XV secolo
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Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
xxvi
[È attratto dai vezzi della sua donna, come l’uccelletto dal visco.]
Non altrimenti un semplice augelletto,
veggendo i lacci tesi pel suo danno,
fugge pria, e poi torna al primo inganno,
da’ dolci versi d’altri augei costretto:
cosí fuggo io dall’amoroso aspetto,
ove son tesi i lacci per mio affanno;
poi i dolci sguardi e le parole fanno
ch’io corro a’ pianti miei come a diletto.
E quel che suole in altri il tempo fare,
per le diverse cose in me disface,
ché men che pria conosco il mal ch’or pruovo.
Cieco e senza ragion mi fo guidare
al mio cieco inimico, e per fallace
cammino in cieca fossa alfin mi truovo.