Nelle nozze della contessa Lucia Cittadella di Padova, col conte Giulio Giusti di Verona
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NELLE NOZZE
DELLA CONTESSA LUCIA CITTADELLA
di padova
COL CONTE GIULIO GIUSTI
Sii pio con lei, sii tenero e gentile,
Tu che l’usignoletta al nido involi,
Al pacifico nido, ove di aprile
4Cantando salutava i primi soli.
Piange il vedovo sito e piange il ramo
Donde il volo spiccò la prima volta
Cade il giorno: piangendo io la richiamo;
8Ma d’altri, che di me, la voce ascolta.
Sii pio con lei, sii tenero: t’adora
Più che il suo labbro virginal non dice:
Per te l’aure natali e la dimora
12Del padre obblìa, compagne e genitrice.
Fresche ghirlande arrecheratti in dono
D’immutabile amore; in sulla sera
Attenderà di tue pedate il suono:
16Mescerà teco il gaudio e la preghiera.
Sii gentile con lei, quando con novi
Volti dubbiosa scontrerassi: il core
Fidato asilo nel tuo cor ritrovi:
20Fiori noi siamo che viviam d’amore.
Quando senza cagion d’una secreta
Lacrima le vedrai molli le gote,
Pietà ne senti e le paure acqueta
24Al cor più forte del marito ignote.
Ecco io ti cedo l’unico rubino,
Che a splendere dal mio vien sul tuo petto:
Traslata fiorirà nel tuo giardino
28La rosa ch’educai con tanto affetto.
Oh, per questo mio cor rotto dal pianto,
Per la memoria di Colei,1 che in Dio
Lieta trionfa e qui t’amò cotanto,
32Sii pietoso e gentil col sangue mio.