Nel secolo duemila trecento

Carlo Chiaves

1910 Poesie Letteratura Nel secolo duemila trecento Intestazione 26 giugno 2013 75% Poesie

 
Nel secolo duemila trecento (suppongo non sia
per anco rovinata, dispersa la crosta del mondo)
chi sa che un turbolento bambino, frugando nel fondo
4di una allormai diserta, inutile libreria,

Non trovi, o libro, o labile indizio de' palpiti miei,
il tuo esemplare estremo, un poco corroso dal tarlo;
non corra irrequieto, incuriosito, a mostrarlo
8al padre - O cos'è questo, babbo? - Mah! non lo saprei!

- O dove l'hai trovato? fra quelli più grandi? Chi sa
non sia questo lo scritto più raro d'un qualche poeta!
- Che vuol mai dire? - O figlio, vuol dire una razza inquieta
12di gente, che è scomparsa da quasi un'eternità!

Di gente che campava, ma fantasticando, e che poi,
quanto sentiva fervere in fondo al bizzarro pensiero,
fermava su le carte, con ritmo o grave o leggero,
16con voci uguali e quasi del tutto ignorate fra noi.-

Allora il bimbo che certo nulla, ma nulla affatto
ne avrà compreso, senza pensare o cercare più in là,
ti infilzerà a uno spago, mio libro, e ti adoprerà
20un qualche istante ancora, per trastullarsi col gatto.

Indi, dispersi, laceri, i fogli, e calpesti, nel foco
consumerai, più presto di quanto saremo già noi
in terra consumati, poeti inutili o eroi,
24tu che un istante almeno avrai servito ad un gioco.