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Giovanni Pascoli - Myricae (1891)
Tristezze - Il ponte
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VII
La glauca luna lista l’orizzonte
e scopre i campi nella notte occulti
e il fiume errante. In suono di singulti
4l’onda si rompe al solitario ponte.
Dove il mar, che lo chiama? e dove il fonte,
ch’esita mormorando tra i virgulti?
il fiume va con lucidi sussulti
8al mare ignoto dall’ignoto monte.
Spunta la luna: a lei sorgono intenti
gli alti cipressi dalla spiaggia triste,
11movendo insieme come un pio sussurro.
Sostano, biancheggiando, le fluenti
nubi, a lei volte, che salìan non viste
14le infinite scalèe del tempio azzurro.