Myricae/Le pene del poeta/Il cacciatore
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Giovanni Pascoli - Myricae (1891)
Le pene del poeta - Il cacciatore
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II
Frulla un tratto l’idea nell’aria immota;
canta nel cielo. Il cacciator la vede,
3l’ode; la segue: il cuor dentro gli nuota.
Se poi col dardo, come fil di sole
lucido e retto, bàttesela al piede,
6oh il poeta! gioiva; ora si duole.
Deh! gola d’oro e occhi di berilli,
piccoletta del cielo alto sirena,
ecco, tu più non voli, più non brilli,
10più non canti: e non basti alla mia cena.