Myricae/La civetta
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LA CIVETTA
Stavano neri al lume della luna
gli erti cipressi, guglie di basalto,
quando tra l’ombre svolò rapida una
4ombra dall’alto:
orma sognata d’un volar di piume,
orma d’un soffio molle di velluto,
che passò l’ombre e scivolò nel lume
8pallido e muto:
ed i cipressi sul deserto lido
stavano come un nero colonnato,
rigidi, ognuno con tra i rami un nido
12addormentato.
E sopra tanta vita addormentata
dentro i cipressi, in mezzo la brughiera
sonare, ecco, una stridula risata
16di fattucchiera:
una minaccia stridula seguita,
forse, da brevi pigolìi sommessi,
dal palpitar di tutta quella vita
20dentro i cipressi.
Morte, che passi per il ciel profondo,
passi con ali molli come fiato,
con gli occhi aperti sopra il triste mondo
24addormentato;
Morte, lo squillo acuto del tuo riso
unico muove l’ombra che ci occulta
silenzïosa e, desta all’improvviso
28squillo, sussulta;
e quando taci, e par che tutto dorma
nel cipresseto, trema ancora il nido
d’ogni vivente: ancor, nell’aria, l’orma
32c’è del tuo grido.