Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura Monte-Scitorio Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

La ggiustizzia pe' li frati Er modo de provisione
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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MONTE-SCITORIOFonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte1

     Fra ttutti li ppiù mmejjo palazzoni
Monte-scitorio è un pezzo siggnorile.
Tiè bbannerola, orloggio e ccampanile,
Co un grossissimo par de campanoni:

     Ventiscinque finestre, e ttre pportoni
Fra cquattro colonnette incise2 a ppile,3
Du’ cancelli de fianco, un ber cortile,
Funtana, scala-reggia e ggran zaloni.

     L’unica cosa sola che ffa ttorto
Ar Papa che cciarzò4 li tribbunali,
È cche nun ciàbbi5 fatto aggiuggne un orto.

     Nun zapeva quer zommo Sascerdote
Quant’abbino bbisoggno li curiali
D’un zito pe’ ppiantacce6le carote?

7 giugno 1834

Note

  1. Monte Citorio: palazzo della Curia Innocenziana, così detta dal Pontefice Innocenzo XII che ve la stabilì. Vedi pel di più la nota... del Sonetto...
  2. Scolpite.
  3. Le tre pignatte, arme della famiglia Pignatelli, donde uscì il detto Pontefice.
  4. Ci alzò.
  5. Ci abbia.
  6. Di un sito per piantarci, ecc.